Riccardo Baruzzi
La ricerca di Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976. Vive e lavora a Bologna) combina oggetti trovati e materiali minori con diverse tecniche come la scultura, la ricerca sonora, la pittura, la performance, e vari modi di produzione artigianale. Col fare di un vero e proprio traghettatore, l’artista si muove tra le discipline, le categorie e le culture, raccontando quella parte di paesaggio considerata marginale: un territorio in cerca di identità sociale e politica dove la tradizione è dimenticata e il progresso arriva intempestivo.
Sue mostre personali sono state presentate presso Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, Ascoli Piceno (2023); Galerie Mark Muller, Zurigo (2023); P420, Bologna (2021, 2016); Art City Bologna 2021, Bologna (Teatro Storico di Villa Aldrovandi-Mazzacorati, 2021); The Goma, Madrid (2019); Museo di Villa Croce, Genova, (2017); Galeria Jaqueline Martins, Sao Paulo (2017). Tra le collettive più recenti: Genesis, Palazzo Ducale Filomarini, Cutrofiano (2022); L’abaco rovesciato, Straperetana 2022, Pereto, IT (2022); quel jour sommes-nous?, Tokonoma, Kassel (2022); Sul principio della contraddizione, GAM, Torino (2021); Collezione Macte, Macte, Termoli (2020); Le realtà ordinarie, Palazzo de’ Toschi, Bologna (2020).
La sua ricerca legata al suono l’ha portato a collaborare con Adam Asnan, Giuseppe Ielasi, Attila Faravelli, Enrico Malatesta, Luciano Maggiore, Nicola Ratti, Renato Rinaldi, Lorenzo Senni, Pieter Vermeersch.
Edizione 2023